Brunetta nel paesello ;)

Pubblicato il da Morgan Adams

Attendendo l’arrivo di Renato Brunetta, nel Teatro Umberto passa ininterrottamente la musichetta: “e Forza Italia, è il momento di credere…”. A cosa? Mi domando. Forse all’uscita dalla crisi economica? Alla creazione di posti di lavoro che salvino tutti i disoccupati? O meglio ancora: al ritorno di legalità nei Palazzi del potere? Il marketing illusionistico durante il periodo elettorale sembra destinato all’immortalità. Poi l’arrivo dell’onorevole tra un celere applauso, giunto in questi ultimi giorni di campagna elettorale per guidare e spingere la vittoria nella quale Mascaro spera insieme a tutto il popolo di centrodestra. Maurizio Vento descrive un candidato a sindaco «folle, grintoso che da subito è stato abbracciato da Forza Italia per rilanciare una Lamezia che da anni ed anni sta aspettando di ripartire». Giuseppe Galati ringrazia i partecipanti, ringrazia Mascaro per le battaglie che conduce, «un candidato che inquadra un senso civico condiviso che si impegnerà nell’amministrazione di un comune che parte con un forte deficit. Forza Italia lo ha scelto perché rispecchiava le condizioni richieste: onestà e lealtà che lo rendono agli occhi di tutti un protagonista. A questa città sono state promesse cose che Oliverio non può fare. Noi abbiamo idee totalmente diverse ma giochiamo nel rispetto dei candidati. Siamo qui per una battaglia per la libertà che conduciamo in un luogo difficile ma ci crediamo». Ma ciò che «più sta cuore» all’ospitato politico di FI «è la presenza di un consiglio comunale da sciogliere per mafia, il comune di Roma. L’inchiesta si chiama Roma Mafia Capitale. Cosa si aspetta ancora?». E prosegue Brunetta con gli attacchi al PD parlando di mafia e ancora mafia, pane quotidiano di giornali locali e nazionali, fornito sia da destra che da sinistra. E poi l’elogio di Berlusconi e di una leadership che ha saputo rappresentare un’Italia migliore, mettendo insieme «tutte le anime che si sono riconosciute nel suo progetto». Esalta un centrodestra che ha sempre vinto «anche quando hanno perso». Gli piace questo “modello” Lamezia perché solo così si può vincere. «Il sindaco avrà il compito di tenere unita la società in anni ancora difficili da affrontare» e rivolgendosi a Mascaro: «Tu Paolo hai il dovere di tenere unita la gente, la società e lo può fare solo la buona politica». L’onorevole riconosce che al Sud la situazione è difficile perché si convive con la mafia anche se non può comprenderlo appieno perché al Nord non c’è il problema della mafia (mi sa che non è ben informato). Il compito di Mascaro è difficile perché è a contatto diretto con i problemi della gente ma deve reagire; «reagisci con Mafia Capitale!» (tradotto: attaccali sulle infiltrazioni mafiose. Scagliano tutti la prima pietra: sono tutti senza peccato). Nel cuore di Brunetta resteranno i visi presenti nel teatro Umberto, visi che decideranno nelle urne il futuro del Paese, «Quella di Renzi è una deriva autoritaria, è un pericolo per l’Italia, le elezioni amministrative possono essere la battaglia di liberazione. Votando Paolo ci aiuterete a cacciare Renzi dall’Italia e dalla storia di questo paese». L’onorevole Brunetta saluta frettoloso perché l’attende un aereo ma prosegue Mascaro il dialogo con il politico uscente, con il quale vorrebbe parlare della Lamezia che ama, della Lamezia mal governata « che sta cercando di trovare nelle mie parole, nel mio sguardo, la forza per poter reagire. E smettere di parlare di una sinistra che vuole rendere schiavi gli uomini» (ma non giocavano nel rispetto delle parti?). Mascaro presenta un mondo civico vero che guarda negli occhi la disperazione sociale dei cittadini e cerca di lenirlo, che decide che la politica non è quella che ci stanno mostrando ma che è al servizio per il bene di tutti. «Lamezia è sull’orlo del precipizio» e l’articolo potrebbe terminare con la frase profetica ma, salutato Brunetta, il candidato a sindaco prosegue, approfittando del microfono per dire che «non ha paura di nessuno» perché la sua storia, la sua coscienza, il suo essere non ha paura di nessuno. Mascaro, “voce della verità”, chiede alla sinistra di spiegare perché tanti eventi creati siano soltanto propaganda elettorale, di spiegare le convenzioni amplificate di questi giorni, di spiegare la pessima amministrazione. «La sinistra non ha un programma ma slogan ridicoli». Al contrario Paolo Mascaro scaccia in un secondo chi tenta di avvicinarsi a lui avendo solo il sospetto di vicinanza alla criminalità, lo urla, rivolto ad «una sinistra che ha dietro di sé voti di clan». E negli ultimi minuti precedenti la fine dell’attacco politico, purtroppo termina l’inchiostro dell’amata biro che trascriveva l’arringa del candidato… per fortuna avevo fatto in tempo a scrivere: tutti i politici sono mentitori seriali, è assodato.

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