Varchi la soglia
Varchi la soglia
Il confine tra conoscenza e ignoto
Quanto tempo ho?
Quanto ne resta per tornare indietro, quanto ne avanza per proseguire?
Scottano le piante dei piedi, spine pungono i passi
Uno avanti, uno indietro
E poi fermo, di nuovo sulla linea
La signora dell’erboristeria chiede che devo fare
tormentata dal presente incerto e da un amore appena sbocciato,
la suora dona il crocifisso di legno: “Prega” le dice.
Le frontiere vanno controllate
I cuori educati
La parola è un’arma o una carezza?
Non ricordo il volto che mostra la Luna quando rincorre la Terra e il Sole
E tu? Macchi di inchiostro questo foglio a quadretti,
cosa urla il cuore? Vuole ancora sperare?
Lo senti battere o è fermo?
Respiri o fingi?
Le persone infelici cosa rammenteranno nel loro ultimo pensiero?
E quelle felici?
Il calore delle labbra che s’avvicinano, il sorriso dell’Ironia
O il riscatto dell’indipendenza nelle notti insonni?
Credi?
La fede è come Babbo Natale.
Non esiste, esiste l’atmosfera di attesa, di candore, di neve,
d’attesa, di neve, di candore…
e tu che leggi queste parole, hai amato?
Ridi o piangi?
Asserisci anche tu il vuoto politico?
Cose che non si capiscono, spine sotto i piedi.
La bocca dello stomaco chiede da mangiare,
ha fame o un vuoto che non si può colmare?
Non sento cadere la pietra scagliata nel cuore.
Ed è così triste parlare dell’altrui dolore
Senza essere empatici…